Che si tratti di un borgo speciale lo si intuisce percorrendo l’Aurelia lungo la Costa degli Etruschi, deviando verso l’entroterra all’altezza di Piombino e Venturina. La strada è tutta costeggiata da terrazzamenti coltivati ad ulivo e viti: non a caso Suvereto, comune in provincia di Livorno, è inserito nell’Associazione nazionale città del vino e nell’Associazione nazionale città dell’Olio. Ma nelle sue terre è presente un’altra pianta che, non solo contende il primato all’ulivo, ma da essa deriva il nome della città: la sughera, il suvero, come viene chiamato, è all’origine stesso del nome del borgo ed è raffigurato nello stemma comunale insieme a un leone andante, che si dice un tempo fosse rampante, quasi a testimoniare l’importanza storica di Suvereto, suggestivo borgo situato a pochi passi da Populonia, città etrusca.
E di storia, se ne respira molta a Suvereto. Si entra nel piccolo centro medievale attraversando una porta ad arco a sesto acuto definito da una ghiera di mattoni, sopra al quale scorre una teoria di piccoli archi che sostengono la merlatura centrale. Ai lati, due piccole torri, si uniscono alla cortina muraria esterna delle mura.
Adiacente alla porta, la chiesa di S. Giusto, con annesso campanile e facciata a capanna, ci dà il benvenuto. La semplicità della facciata è abbellita dallo splendido portale, definito da semicolonne con capitello lavorato, unite fra loro da un architrave decorato a tralci di vite che fuoriescono dalla bocca di un mascherone centrale. Due leoni campeggiano sopra i capitelli. Piccolo ma ben definito il rosone centrale, racchiuso da una ghiera a conci bianchi e grigi; un arco a decorazione vegetale incornicia l’arco sottostante. L’edificio, databile secondo documenti al X secolo circa, racchiude un interno con copertura a travatura lignea, semplice, a rievocare la spiritualità delle antiche chiese romaniche. Scorrendo lungo la navata si notano frammenti di affreschi. Splendido il fonte battesimale realizzato in pietra, databile al XII secolo. Ma è tempo di uscire, ed entrare nella storia.
Storia di Suvereto
Le origini di Suvereto risalgono a prima dell’anno Mille come ci documentano le fonti che menzionano il castrum di Suvereto, sorto sopra la chiesa intitolata a San Giusto. I conti Aldobrandeschi, signori del nascente castello, cercarono di affermare il loro dominio sulla popolazione e sull’area circostante e Suvereto fu un luogo strategico alle mire espansionistiche della famiglia.
Come ogni cittadina medievale che si rispetti, sulla sommità del colle nel XII secolo nasce il complesso della Rocca Aldobrandesca e vennero realizzati fossati per difendere l’edificio. Passeggiando per le pittoresche vie del borgo, vediamo sfilare, incastonati come perle fra le abitazioni caratteristiche, definite da scale, poggioli, affiancate le une alle altre e unite attraverso stretti vicoli, gli edifici che ci ricordano del lontano passato.
Lo sviluppo di Suvereto fu infatti costante nel tempo, tanto che nel XIII secolo nacque il Palazzo Comunale, suggestivo esempio di architettura civile medievale della Maremma. Sormontato da un’antica torre, oggi dell’orologio, l’edificio si staglia imponente su una successione di arcate digradanti che sorreggono la bella scalinata che conduce alla loggia. Osservandolo possiamo immaginare i giudici che, affacciati, emettono le sentenze e le decisioni prese alla comunità. Ma possiamo sentire anche il suono della campana che chiamava a raccolta l’assemblea degli Anziani che qui si raccoglievano in riunione.
Da non perdere a Suvereto
Oltre alla chiesa di San Giusto, di cui ho scritto all’inizio dell’articolo, a Suvereto ci sono diversi luoghi affascinanti e suggestivi da visitare. Vediamo quali sono.
La Rocca
Continuando fra vicoletti e strette vie, si sale verso la Rocca, di cui il primo nucleo è costituito dalla Torre, innalzata intorno al 1164 per volere della famiglia comitale degli Aldobrandeschi, sebbene in un momento di avvicinamento alla Repubblica di Pisa. Fu proprio quest’ultima a fortificare l’abitato e a dotarlo di una nuova, grande, Rocca a settentrione. Dall’alto, si gode uno splendido panorama sulle colline toscane.
Chiostro
Continuando la passeggiata si arriva al chiostro dell’ex convento di San Francesco. E qui il respiro si ferma. Il silenzio ti avvolge. Fondato nel 1286, purtroppo il convento non sopravvisse alle soppressioni napoleoniche, ma il chiostro parla e testimonia la bellezza del complesso. Ogni lato è definito da cinque arcate sorrette da possenti pilastri. La copertura è variamente costituita da volte a crociera in pietra e da travatura lignea. Al centro si trovava una cisterna, oggi scomparsa.
I musei
Suvereto è una scoperta continua. Non si può non menzionare il Museo della Bambola, splendida raccolta della collezione Maria Micaelli e il Museo d’arte Sacra, all’interno della Sala San Giusto.
Eventi e rievocazioni medievali
Il fascino del Medioevo viene rievocato, in tempi non di pandemia, dalle serate Medievali che si tengono nel mese di luglio. Molti altri sono gli eventi che si tengono nel corso dell’anno: dal Palio delle botti, ai giochi di bandiere, passando per l’estate suveretana, concludendo l’anno con i “Calici di stelle”: insomma, ogni momento è buono per visitare Suvereto.
Non mi resta che aspettarvi per incuriosirvi ancora di più e per farvi emozionare immergendovi in un tempo passato, ma che è sempre attuale.