Sottoguda è un grazioso borgo in provincia di Belluno. Sorge ai piedi del Piz de Guda, un piccolo monte dalla forma affascinante, che gli dona il nome. Questo borgo rappresenta un vero e proprio scrigno di scorci indimenticabili, tanto da ottenere diversi riconoscimenti (Borgo più belli d’Italia, Bandiera Arancione del Touring Club, primo Borgo Dog del Veneto) per via delle sue particolari caratteristiche: i colori dei fiori sui poggioli e nei piccoli giardini, le farfalle di ferro battuto che colorano le facciate delle case, le sculture di legno intagliate con cura, le cataste di legna sistemate e abbellite con gerani, antichi fienili (tabiei) addobbati con gli attrezzi di una volta.
Insomma, ogni stradina di Sottoguda è una scoperta che riempi e gli occhi di bellezza.
Il paese si trova nelle Dolomiti, al confine tra Veneto e Trentino, nel Comune di Rocca Pietore (La Ròcia in ladino).
UN PO’ DI STORIA
Sottoguda è un antico villaggio le cui testimonianze scritte risalgono al 1260. D’altronde, il territorio su cui sorge il villaggio ha alle spalle una prestigiosa storia che affonda le sue radici nel periodo longobardo. Sottoguda si caratterizza per i numerosi tabièi, fienili in legno diffusi nell’area dolomitica di cultura ladina, usati dai contadini per il deposito del fieno e il ricovero del bestiame e degli attrezzi agricoli. L’agricoltura è stata per secoli la principale fonte di sostentamento della piccola comunità. Oggi sopravvive anche la tradizione della lavorazione artistica del ferro battuto grazie ad alcuni artigiani che hanno i loro negozi sulla strada che collega il borgo di Palue a Sottoguda.

In un territorio ricco di materie prime naturali come il legno dei boschi e il ferro proveniente dalle vicine miniere, si tramanda di generazione in generazione la tradizione della lavorazione artigianale di questi materiali. Qui è possibile ammirare le opere realizzate dall’abilità degli artigiani e visitare le botteghe e i laboratori. Molto viva a Sottoguda, come in tutto il territorio di Rocca Pietore, la cultura ladina dolomitica attraverso la parlata locale e alcune usanze di antiche origini che vengono tramandate fra le generazioni.
COSA VEDERE A SOTTOGUDA
L’edificio più antico di Sottoguda, l’unico risparmiato dall’incendio del 1881, è la chiesetta dedicata ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco, consacrata nel 1486 quando doveva servire una comunità costituita da una decina di abitazioni. Il campanile è del 1550 e l’altare del 1616.

Subito dopo le ultime case inizia la gola dei Serrai di Sottoguda, un profondo canyon di circa due chilometri che arriva fino alla conca di Malga Ciapéla, ai piedi della Marmolada. Il percorso si snoda fra alte rocce strapiombanti e interseca il corso del torrente Pettorina e la gola diventa una palestra di arrampicata su ghiaccio tra le più apprezzate d’Europa. Proprio sopra il borgo, una delle faggete più alte d’Europa che ad ogni stagione fa da una cornice al borgo con colori tipici e meravigliosi.
LA VIA DELLA MEDITAZIONE
A completare la visita di Sottoguda, fra le sue viuzze strette, ma ricche di scorci autentici, c’è la possibilità di percorrere a piedi il sentiero tematico “La Via della Meditazione“, un anello di 2 km circa all’interno della faggeta, realizzato dagli abitanti del borgo, con alcune frasi dedicate alla montagna. Il percorso è fattibile in primavera e in estate, ma anche in autunno (quando la faggeta è una cornice straordinaria di colori e sfumature).