Situato alle falde del Parco della Majella, Lama dei Peligni è un piccolo e grazioso borgo montano in provincia di Chieti ideale per una vacanza di prossimità in Abruzzo, fra antiche tradizioni, luoghi di interesse storico, artistico e culturale e gustosi prodotti tipici.
Il borgo, chiamato affettuosamente Lama dai suoi 1300 abitanti, offre soprattutto notevoli attrazioni naturali: sapete, è conosciuto come il paese dei camosci, bellissimi animali che popolano un’area faunistica a loro dedicata proprio in quel comune.
Scopriamo Lama dei Peligni, la sua storia e cosa vedere in paese e nei dintorni.
Lama dei Peligni: un po’ di storia
Il nome Lama deriva da un termine pre-latino che significa “terreno dove l’acqua ristagna”; il resto del nome attuale (“dei Peligni”) fu aggiunto nel 1863: vi era la convinzione che nel territorio di Lama fosse vissuto il popolo dei Peligni.
La storia di Lama, comunque, è molto ampia: il paese conserva diverse testimonianze della sua storia, dal Rinascimento in poi. Le sue origini, comunque, risalgono presumibilmente al Neolitico: oltre a una serie di pitture rupestri rinvenute nelle grotte della zona, all’inizio del Novecento, infatti, nel sito archeologico di Fonti Rossi – antico villaggio di epoca neolitica – fu ritrovato il teschio del cosiddetto Uomo della Maiella, che in realtà apparteneva a una donna vissuta circa 7000 anni fa e sepolta in una fossa ovale, in posizione ripiegata.
Il nucleo originario di Lama sorse, comunque, in un periodo che va dal VII all’VIII secolo dopo Cristo, intorno a un castello ormai scomparso: è proprio nel periodo medievale che a Lama dei Peligni vi erano eremi presso cui dimorarono asceti e santi (fra i quali occorre ricordare il Beato Roberto da Salle, discepolo di Celestino V, alloggiato presso il locale Eremo di Sant’Angelo).
Cosa vedere a Lama dei Peligni
Lama dei Peligni conserva interessanti testimonianze del passato. Oltre alle attrazioni naturali, infatti, sono diversi i luoghi e gli edifici di interesse storico e artistico da visitare nel paese.
Fra gli edifici e le aree naturali da vedere nel paese e nei suoi dintorni, menzioniamo:
- la Chiesa dei Santi Nicola e Clemente;
- Palazzo Tabassi;
- le Grotte del Cavallone;
- l’Area Faunistica del Camoscio.
Chiesa dei Santi Nicola e Clemente
Si tratta di una delle poche chiese abruzzesi del Rinascimento di forma basilicale.
La facciata, costruita nella seconda metà del ‘500, presenta un rosone a raggiera perfettamente conservato e decorato da testine d’angelo.
All’interno di questa chiesa si possono ammirare:
- un pulpito ligneo di fattura michelangiolesca, risalente alla seconda metà del XVI secolo;
- una statua di cera di Gesù Bambino, conservata in urna d’argento a cui è legata una interessante leggenda;
- un organo del XVIII secolo.
Palazzo Tabassi
Si trova nel centro storico di Lama dei Peligni ed è un esempio di architettura residenziale gentilizia. Insieme alla chiesa di San Nicola e Clemente e al Convento dei frati minori, Palazzo Tabassi è sottoposto a tutela del vincolo dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per l’Abruzzo.
L’antico insediamento di Palazzo Tabassi fu costruito su una zona denominata “Borgo” e in quell’epoca delineava Lama dei Peligni, insieme ad una torre. Si presenta con un portale in pietra lavorata, in stile settecentesco, su cui attualmente campeggia lo stemma nobiliare scolpito della famiglia Tabassi.
Grotte del Cavallone
Poste a 1475 metri di altezza, le Grotte del Cavallone sono annoverate tra le grotte di interesse turistico più alte d’Europa. Il percorso si snoda per oltre un chilometro attraverso ambienti unici ed emozionanti, dove è possibile ammirare un grande numero di stalattiti e stalagmiti, proprio nelle viscere della montagna. Le visite vanno effettuate con una guida esperta, in gruppi e durano circa un’ora.
Area Faunistica del Camoscio
Inaugurata nel 1990 per reintrodurre il camoscio appenninico sulla Majella, questa importante area faunistica di Lama consente di osservare, studiare, conoscere e preservare questo stupendo animale.
L’area ha una estensione di circa cinque ettari ed è divisa in cinque recinti, ognuno con una tipologia di ambiente diversa.
Catasto onciario
Un discorso a parte merita il catasto onciario: non si tratta di un edificio ma di un documento che costituisce la testimonianza storica più importante e completa della comunità locale. Risalente al 1753, il catasto onciario contiene una elencazione dettagliata di ciascuna famiglia, dei suoi componenti, dei beni posseduti, delle rendite, delle attività dei possedimenti di Università e Parrocchia.
Prodotti tipici di Lama dei Peligni
La regina incontrastata dei prelibati prodotti tipici lamesi è la gustosa sfogliatella di Lama, che presenta una forma ovale e innumerevoli sfoglie che danno a questo dolce un invitante aspetto. Caratterizzata da un bel colore dorato, la sfogliatella lamese è farcita con marmellata d’uva e amarena, con mosto cotto, noci e cacao.
La delicatezza della sfoglia e il sapore deciso della farcitura caratterizzano la sfogliatella lamese, facendone uno dei prodotti più richiesti dai visitatori del borgo e non solo.
Riguardo ad altri prodotti tipici del luogo, segnaliamo le pallotte cacio e uova (polpette di pane ripiene di cacio e uova), la pizza scima (una semplice pizza bianca da consumare magari proprio con le pallotte), le turcinielle (involtini fatti con le interiora di agnello o capretto da latte).