La Grecìa Salentina: un territorio da scoprire

Candidata a Capitale italiana della Cultura 2022, la Grecìa salentina costituisce un gruppo di paesi di un Salento arcaico, che da Gallipoli ad Otranto per un lungo periodo della sua ricca storia ha parlato greco. Nascere in questa zona della Puglia, difatti, significa conoscere almeno tre lingue: l’italiano, il dialetto romanzo, ovvero il salentino di derivazione latina, e il griko, la lingua dei nonni.

La crescita culturale ed economica della Grecìa salentina è dovuta anche al successo delle politiche pubbliche di sostegno allo sviluppo.

La legge del ’99 sulla valorizzazione delle minoranze linguistiche ha spinto i comuni ad unire le forze e sfruttare meglio i finanziamenti; difatti in questi ultimi anni c’è stata una crescita imponente del turismo nel Salento.

Storia e tradizioni

Numerose sono le tradizioni che legano la storia a questo affascinante territorio, come in particolare quelle che si svolgono durante il periodo di Pasqua.

La Coremma o Quaremma Salentina

Ad esempio, usanza molto diffusa, è quella di ascoltare, durante la Settimana Santa, la storia della Passione di Cristo per poi arrivare alla Coremma (anche detta quaremma) che fa riferimento alla quaresima, il periodo di quaranta giorni successivo al carnevale, che prepara all’avvento della Pasqua. La “coremma” è un pupazzo raffigurante una vecchia vestita di nero, una vedova, che si esponeva appesa in alto agli angoli delle strade oppure davanti ai balconi dopo la mezzanotte dell’ultimo martedì di carnevale. Essa era usata come simbolo per ricordare ai credenti che la Chiesa stava vivendo un periodo di lutto, per cui le feste e i piaceri erano banditi e bisognava osservare un periodo di sacrificio e di rinunce.



I comuni che formano la Grecìa Salentina

Negli anni ’90 la Grecìa salentina è diventata espressione di un consorzio di comuni, patrocinato anche dall’Unione Europea. Nei primi anni del nuovo millennio, ai nove comuni originari, si sono aggiunti altri tre non ellenofoni, ovvero non di origine greca. Da questa unione fanno dunque parte ben dodici centri:

  • Calimera,
  • Carpignano Salentino,
  • Castrignano de’ Greci,
  • Corigliano d’Otranto,
  • Cutrofiano,
  • Martano,
  • Martignano,
  • Melpignano,
  • Sogliano Cavour,
  • Soleto,
  • Sternatia.

Sternatia

Tra i vari comuni che caratterizzano tutta l’area della Grecìa Salentina, Sternatia, in provincia di Lecce, si distingue sicuramente per il contributo storico ampiamente radicato all’interno dell’intera area pugliese.

L’origine del nome, probabilmente, deriva dal termine greco dialettale “sterna”(cisterna) e “Thia” (pozzo). Esistevano, infatti, quattro grosse cisterne a Sternatia che, nei periodi di maggiore siccità, venivano utilizzate anche dai paesi limitrofi e probabilmente, nei dintorni, si svolgevano cerimonie religiose.

Nel 1300 fu dominata dagli Angioini e venne fortificata con solide mura. In questo periodo la sua storia si intreccia con quella della Contea di Soleto.

Il centro storico di Sternatia

Alle spalle di piazza Umberto I, si raggiunge il centro storico con la bellissima chiesa dell’Assunta. Più avanti ci si ritrova nella piazza che ospita il palazzo Granafei, costruito sul distrutto castello di Sternatia e rimodernato nel XIX secolo.

Nel piazzale antistante si possono ammirare silos ipogei scavati nella roccia per la conservazione del grano. Un palazzo elegantemente barocco, su cui spicca lo stemma degli originari proprietari.

Oggi questo piccolo paese conta circa 2.400 abitanti, caratterizzato da storiche stradine e singolari architetture e nel centro storico è possibile trovare traccia della Porta Filìa, dal greco “amicizia”, accanto la quale si scende per un viaggio nell’archeologia industriale del paese.

La campagna di Sternatia rappresenta una ghirlanda di colori e profumi del Mediterraneo, un paesaggio rurale che testimonia la tenacia delle genti del sud che nel corso dei secoli hanno modellato una terra aspra, per renderla ricca e feconda di frumento e olive.




Le masserie

La storia dell’antica società agricola rivive nelle masserie, come ad esempio Masseria Chicco Rizzo, tipici fabbricati rurali del Salento che in passato rappresentavano dei veri e propri centri produttivi.

Le masserie erano caratterizzate dalla loro possente struttura difensiva, a garanzia della protezione delle piccole comunità rurali che operavano al loro interno.

Oggi invece sono state recuperate e adibite a strutture ricettive pensate per far ritrovare ai propri ospiti il benessere a contatto con la natura e gustando deliziosi prodotti a Km 0 e per lo più biologici.

Un territorio da scoprire

Una full immersion nella campagna salentina, in questo fantastico territorio che è la Grecìa Salentina, è l’ideale per ricaricare le batterie, fra masserie e strutture ricettive attrezzate per il tempo libero anche di famiglie con bambini.

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