Ci sono luoghi che appena li visiti ti rapiscono, ti prendono il cuore. È il caso di Casale Marittimo, piccolo borgo nella provincia di Pisa, posto a 214 mt sul livello del mare.
Casale si estende a sud del fiume Cecina e per arrivarci si sale lungo una collina dell’entroterra chiamata Poggio al Pruno, che domina un vasto panorama della costa tirrenica.
Man mano che si sale la vista spazia dal mare, alle pinete e, in lontananza, sono visibili, nelle giornate terse, le isole dell’arcipelago toscano, Elba, Capraia e Gorgona. È il classico borgo arroccato, che cela i suoi tesori chiusi nel piccolo ma affascinante centro storico medievale.
Secondo la tradizione un tempo erano presenti due castelli: Casalvecchio, il cui nome oggi indica una collina a sud-est di Casale, e Casalnuovo, l’odierno Casale Marittimo, che fu feudo dei conti della Gherardesca fino al XV secolo, quando passò sotto il dominio di Firenze.
Casale Marittimo
Luogo ricco di storia e non poteva essere diversamente data la posizione strategica: sulla collina di Casalvecchio, scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di un villaggio etrusco del VII secolo a.C; la scoperta più importante è stata quella della necropoli di Casa Nocera, un complesso di sepolture appartenenti a principi guerrieri etruschi, che dominava la zona.
Al VI secolo risale la Tholos delle Poggiarelle, altro esempio di architettura funeraria etrusca, scoperto nel 1896.
Anche l’epoca romana ha lasciato le sue tracce nelle vestigia della villa romana dove, sopra quest’ultima, esisteva la Pieve di S. Giovanni Battista, la chiesa madre del circondario, dotata di fonte battesimale.
Nel 1363, durante la guerra fra Pisa e Firenze, la chiesa venne “demolita et destructa quasi per totum” tanto che nel 1413 risulta completamente distrutta: oggi parte dei suoi resti si possono ritrovare, per esempio, nelle zampe di leone poste nel trono della chiesa di S. Andrea.
Cosa vedere a Casale Marittimo
Mura del vecchio castello
Ma torniamo a Casale. Il percorso è tutto in salita e gira intorno alle mura del vecchio castello: infatti, di quest’ultimo, antico presidio posto a difesa della vallata e della costa, rimangono solamente le mura. Ma sono queste che ne racchiudono tutto il fascino Medievale.
Le case del borgo sono costruite di Panchina, pietra arenaria tipica della Toscana, presente in due varietà: livornese e volterrana. È di un bel colore giallo caldo, leggera e facile da lavorare, con una particolarità: contiene fossili marini spesso visibili ad occhio nudo.
Torre dell’Orologio e Palazzo del Camarlingo
Inoltriamoci per le vie del borgo e facciamoci rapire dalle sue strette stradine, vicoletti, con le case dalle facciate identiche fra di loro in cui la calda pietra ravvivata dai fiori posti sui balconcini ne esalta magistralmente la bellezza. Ed ecco che in alto, fra i tetti degli edifici, appare una torre: è la torre dell’orologio con vicino il palazzo del Camarlingo, uno dei palazzi più antichi del borgo.
Personalità importante, il Camarlingo svolgeva il ruolo del tesoriere ed aveva l’incarico di riscuotere le tasse per conto del feudatario.
Palazzo della Canonica
Continuando il nostro viaggio nel passato troviamo il Palazzo della Canonica, purtroppo ricostruito nel 1940, utilizzando però materiali provenienti dalla villa romana di Casale Marittimo. Non è un caso, quindi, che questo sia uno degli edifici più interessanti da visitare, in quanto all’interno c’è la sala romana, in cui sono raccolti reperti provenienti dalla villa, tra cui un pavimento a mosaico e frammenti di stucchi variamente colorati.
Oratorio di San Sebastiano
Ed ecco posto sopra una piccola salita, l’Oratorio di San Sebastiano, anch’esso restaurato con i resi della villa romana, presenta al centro della facciata una deliziosa e piccola bifora.
Meritano una visita anche la chiesa di s. Andrea, costruita nel 1874, al posto di quella medievale distrutta tre anni prima, e la Cappella della Madonna delle Grazie.Oratorio di San Sebastiano
La magia di Casale Marittimo che si compie al tramonto
Casale Marittimo esprime il suo fascino a ogni ora del giorno ma è veramente sorprendente al tramonto, quando il sole cala dolcemente fra i vicoli e i tetti delle case e le ombre di quest’ultime si allungano sulle piccole strade lastricate creando giochi di luce straordinari.
E dopo aver passeggiato per le sue strette vie, scoprendo anche, fra le piccole botteghe, anche quella di un pittore con tutti i suoi pennelli, tele e colori (sembra di entrare nella bottega di un pittore medievale), non si può fare a meno di mangiare in qualche posto tipico illuminati dalla luce delle lanterne e dei lampioni: allora la magia è veramente compiuta.
Perché non viverla insieme quest’atmosfera da fiaba?
Contattatemi e sarò felice di accompagnarvi… a spasso nel tempo!
Silvia Gullì
Nata a Padova, vive Livorno. Laureata a Padova in Lettere Moderne, indirizzo storia dell’arte (Storia dell’Arte Medievale nello specifico), l’arte è sempre stata la sua passione, tanto che ha deciso nel 2009 di prendere l’abilitazione per Guida Turistica.
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