Basilica di San Piero a Grado, il fascino di una chiesa insolita

A circa 7 km da Pisa, a San Piero a Grado, sorge una basilica che precede la Cattedrale pisana: si tratta della Basilica di San Piero a Grado. Isolata, sorge al centro di un grande spazio erboso. Un tempo, qui vicino era presente uno scalo fluviale dell’antico Porto pisano, chiamato Grado, luogo dove, secondo la tradizione, sbarcò S. Pietro nel 44 d. C.

Basilicata di San Piero a Grado – Un po’ di storia

L’edificio colpisce subito per la sua bellezza ma, anche, per una particolarità: non ha la facciata, ma corpi absidati semicircolari, tanto che l’ingresso è posto lungo il fianco della basilica. Prima di questo edificio, altri ne sono susseguiti nel corso dei secoli, confermati da scavi archeologici effettuati lungo l’area della stessa basilica. In particolare sono state rinvenute tracce di un edificio paleocristiano, in seguito sostituito da un’altra costruzione durante l’alto Medioevo e risalente all’VIII e IX secolo.

Basilica di San a Piero a Grado
Basilica di San a Piero a Grado

L’edificio attuale, costruito a partire dal X secolo, venne modificato nel corso del XII. Esso si presenta come una struttura basilicale a tre navate, con paramento murario esterno molto semplice, scandito da lesene che ne rompono la piatta uniformità, mentre sotto la linea di gronda si intrecciano archetti pensili sopra i quali sono inseriti bacini ceramici di diversa provenienza (si tratta di copie: gli originali sono conservati al Museo di San Matteo di Pisa).

L’interno colpisce per la vastità e per un’aria di sacralità e mistero che ti cattura subito: è la bellezza spoglia delle antiche basiliche che permette di respirare tutta la religiosità delle prime costruzioni cristiane.

Divisa in tre navate da colonne di spoglio aventi capitelli classici, la copertura è a travatura lignea.

Nel lato occidentale, un ciborio gotico risalente al XIV secolo ricorda il luogo in cui San Pietro predicò per la prima volta.

Basilica di San a Piero a Grado - Navata centrale
Basilica di San a Piero a Grado – Navata centrale

Una chiesa orientata verso la luce

Si sa che la costruzione di una chiesa, di una basilica, durante il Medioevo, è espressione del lavoro di tutta una comunità, e di conseguenza esprime tutta la religiosità della stessa. Sapete, per esempio, che le chiese erano orientate verso una determinata direzione? La facciata era ad Occidente e l’abside, la parte più importante in quanto ospitava (e ospita) l’altare, ad est.

Il perché è presto spiegato: nelle chiese, la luce simboleggiava la presenza di Dio. La mattina, quando il sole sorge da est, illumina con i suoi raggi l’altare, il sol salutis, che redime l’uomo dal peccato.

Non a caso, anche il percorso che l’uomo faceva dall’ingresso fino ad arrivare all’altare, era un percorso simbolico di purificazione: accompagnato dal succedersi delle arcate lungo la navata, man mano che procedeva verso l’altare, il peccatore (tale in quanto entrando dal mondo esterno era carico di peccato) si liberava dai propri peccati e arrivava all’incontro con Dio “purificato”. La stessa sensazione e atmosfera mistica si respira ancora in questa Basilica.

Splendidi affreschi per far conoscere la Bibbia

Come sicuramente sapete, all’epoca il tasso di analfabetismo era molto elevato. Solo Vescovi, religiosi e, a volte, persone di rango elevato sapevano leggere. Ecco perché lungo le pareti delle chiese troviamo gli affreschi: erano la bibbia dei poveri. Durante la Messa, ma anche negli attimi di preghiera personale, il fedele guardando gli affreschi sulle pareti meditava sugli episodi della vita di Cristo o dell’antico testamento.

Ed ecco che anche all’interno basilica di San Pietro, disposti lungo le pareti, troviamo splendidi affreschi eseguiti nel corso del XIV secolo dal lucchese Deodato Orlandi su commissione dell’importante famiglia pisana dei Caetani in occasione del Giubileo indetto nel 1300 dal papa Bonifacio VIII.

Il tutto si svolge su tre registri sovrapposti: nella parte inferiore sono rappresentati Ritratti di Pontefici, da San Pietro a Giovanni XVII; nella fascia intermedia troviamo Storie della vita di San Pietro che includono alcuni episodi della vita di San Paolo, Costantino e Silvestro. Infine nella fascia superiore le Mura della città celeste. Altre testimonianze pittoriche erano presenti lungo le altre pareti e nelle absidi purtroppo non perfettamente leggibili ma che sicuramente rappresentavano la spiritualità dell’epoca.

Tornare in un passato di fascino e mistero

La basilica presenta ancora un’altra particolarità: è priva del campanile. Esso, infatti, fu distrutto il 22 luglio del 1944. Dopo la guerra si iniziò la costruzione di un nuovo campanile ma, purtroppo, i lavori si interruppero molto presto.

Vi invito tutti a immergervi in questo particolare clima, a ritornare indietro nei secoli, alla spoglia semplicità carica di fascino e mistero dei primi edifici cristiani.

Basilica di San a Piero a Grado
Basilica di San a Piero a Grado

La visita può anche proseguire nella vicina Calci, sia per visitare la famosa Certosa, ma anche per addentrarsi nelle stradine del piccolo comune per scoprire l’antica pieve dei SS. Giovanni ed Ermolao risalente all’XI secolo.

Ma questa è un’altra storia!

Picture of Silvia Gullì

Silvia Gullì

Nata a Padova, vive Livorno. Laureata a Padova in Lettere Moderne, indirizzo storia dell’arte (Storia dell’Arte Medievale nello specifico), l’arte è sempre stata la sua passione, tanto che ha deciso nel 2009 di prendere l’abilitazione per Guida Turistica.

Contatti

E-mail
Facebook
Instagram

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email

ti potrebbero piacere

Lascia un commento